La Cina deve fare i conti gli effetti del virus di Wuhan: ritmi di lavoro bassissimi, molte attività chiuse. Nel frattempo, tonfo delle borse.
PECHINO – La Cina è sempre più piegata dal coronavirus. I casi di contagio registrati sono oltre 17 mila (il triplo della Sars, ndr) e i morti sono saliti a 361.
Cina, economia ferma
Nel frattempo, al fine di evitare il diffondersi del contagio, in almeno 24 tra province e municipalità cinesi, come Shanghai, Chongqing e il Guandong, la ripresa delle attività economiche e produttive è stata rinviata a non prima del 10 febbraio. Si tratta di aree che nel 2019 hanno pesato per oltre l’80% in termini di contributo al Pil della Cina e per il 90% all’export. L’Hubei, cuore dell’epidemia, non ripartirà prima del 14 febbraio, sempre che non si richieda una “appropriata estensione” del periodo di ferie, ha scritto venerdì il Quotidiano del Popolo.
Crollo della Borsa di Shanghai
Gli effetti del coronavirus si fanno sentire anche in Borsa. Dopo lo stop del Capodanno lunare, prolungato a causa del virus, c’è stato un tracollo degli indici: il Composite di Shanghai cede l’8,13%, a 2.734,66 punti, mentre quello di Shenzhen perde l’8,30%, a quota 1.611,04. In apertura Shanghai cedeva l’8,7%, Shenzhen il 9%. Lo yuan si indebolisce sul dollaro e sfonda quota 7, a 7,0049 (+0,99%) sui mercati onshore, mentre su quelli offshore di attesta a 7,0054 (+0,07%). La Banca centrale cinese (Pboc) ha fissato questa mattina la parità bilaterale a 6,9249, con un indebolimento del renminbi di 373 punti base.